Lazio

Civita di Bagnoregio: viaggio nella città che muore

18 Maggio 2018

Sono certa che avrai già visto questa immagine, magari sul web o in qualche pubblicità televisiva: una manciata di case arroccate su una roccia tufacea che hanno dato vita a Civita di Bagnoregio, una delle perle della nostra Tuscia, famosa nel mondo come “la città che muore”.

Questo luogo incantato, sospeso tra le nuvole, si trova nel comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, a pochi chilometri dal confine con l’Umbria e compare in numerosi film, come “I due colonnelli” con Sordi e Totò, “Pinocchio” con Nino Manfredi e “La città incantata”, del maestro giapponese Hayao Miyazaki.

Per raggiungerla è necessario parcheggiare la macchina in paese; da qui, attraverso un lungo ponte di cemento percorribile soltanto a piedi si accede all’antica, incantevole, frazione, fondata oltre 2500 anni fa dagli Etruschi sulla via di comunicazione che unisce la valle del Tevere al lago di Bolsena.

Camminando sul ponte, sospeso sull’affascinante Valle dei Calanchi, si ha la sensazione di avvicinarsi a un sogno fatto di pietra viva, balconi fioriti e gatti sornioni.

La magia vera è al tramonto, quando il borgo si colore di una luce calda che abbraccia i muri di tufo e i vicoli silenziosi regalandovi un mix di emozioni che vanno dalla gratitudine alla malinconia.

Un luogo che rimane in piedi e aspetta solo di essere amato da ciascuno di noi; un angolo di meraviglia della nostra Italia, che prova a resistere nonostante le frane e gli agenti atmosferici che ogni giorno lo mettono in pericolo.

Civita di Bagnoregio: cosa vedere

Civita di Bagnoregio è così piccola che non ci sono itinerari da suggerire per scoprirla: vale solo il consiglio di rilassarsi e lasciarsi trasportare dalle sensazioni. Perdersi nella viuzze che partono dalla piazza principale per scoprire scorci magici, angoli di pace, antichi palazzi medievali, strutture rinascimentali, vecchie botteghe artigiane, fino ad affacciarsi di nuovo sulla Valle, con i suoi pinnacoli di argilla e la sua natura aspra e selvaggia.

Tra i luoghi da non perdere sicuramente la Cattedrale di San Donato, la chiesa principale del borgo, costruita con molta probabilità intorno al VII secolo e poi successivamente, più volte modificata, fino al restyling definito della prima metà del ‘500, su un progetto di Nicola Matteucci da Caprarola.

Al suo interno la chiesa custodisce uno splendido Crocifisso ligneo del ‘400, di scuola fiamminga, che viene trasportato per le vie del paese durante la suggestiva processione del Venerdì Santo, che insieme al Presepe Vivente rappresenta la manifestazione più attesa e sentita dagli abitanti del posto e non solo.

Gli appassionati di natura e storia del territorio possono trovare informazioni e curiosità nel Museo Geologico e delle Frane aperto il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle 17.30.

Civita di Bagnoregio: come arrivare

Chi proviene da nord può prendere l’uscita autostradale di Orvieto e proseguire in direzione Civita di Bagnoregio per circa 20 km.

Per chi invece viene da sud l’uscita autostradale più vicina è quella di Orte; da qui si può raggiungere Viterbo attraverso la superstrada per Viterbo e seguire il percorso della strada Teverina fino al borgo.

Da qualche anno l’ingresso al borgo non è più gratuito ma regolato da una biglietteria con i seguenti prezzi: 3 € feriali, 5 € sabato, domenica, prefestivi e festivi. Sarà un modo per aiutare questo piccolo angolo di meraviglia italiana che ogni giorno ha bisogno di sostegno e di tutela.

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6 Comments

  • Reply Silvia 24 Maggio 2019 at 15:54

    Un luogo di incanto 🙂

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