Ci sono dei luoghi che sembrano uscire direttamente da un libro di favole, sospesi come sono, fuori dallo spazio e dal tempo.
La Faggeta del Monte Cimino, nel cuore della nostra Tuscia viterbese, per noi è proprio questo: un luogo del cuore, uno di quelli dove tornare e ritornare senza mai stancarsi e trovando sempre un motivo per innamorarsene.
L’abbiamo visitata in ogni mese dell’anno, ad ogni ora del giorno – e della notte, visti gli innumerevoli appostamenti di Luca in attesa dell’alba oppure di notte, per fotografare il cielo stellato che si apre tra le fronde dei faggi.
Abbiamo passeggiato sulle foglie croccanti dell’autunno quando i colori caldi del fogliame sembrano stringerti in un lungo, accogliente, abbraccio; ci siamo inoltrati nei sentieri battuti dal vento e ricoperti dalla neve; abbiamo fatto trekking tra il verde rigoglioso della primavera e vi abbiamo trovato ristoro durante le torride giornate d’estate.
E siamo tornati a scoprirla con Gabriele, che entusiasta abbracciava alberi e si arrampicava ovunque, come in un parco giochi a cielo aperto.
Questo per dirti che la Faggeta Vetusta del Monte Cimino è un luogo adatto a tutti, per tutte le età e in tutte le stagioni dell’anno.
Il monte Cimino con i suoi 1.053 metri di altitudine è la cima più alta della catena dell’Antiappennino laziale dei Monti Cimini. La faggeta è inclusa nel territorio di Soriano nel Cimino e si estende per oltre 60 ettari, tra le più maestose di tutto il centro Italia.
Il luogo perfetto per gli amanti delle escursioni, per gli appassionati di trekking, per i fotografi naturalistici, ma anche per chi è in cerca di pace e tranquillità e vuole semplicemente sdraiarsi e rilassarsi: attraversandola incontrerai anziani con le loro sedioline, impegnati tra cruciverba e uncinetto, famiglie con bambini o animali, sportivi; tutti uniti dall’amore per la natura che qui la fa da padrona da millenni.
Da quando il bosco del Monte Cimino era abitato da antiche popolazioni, ai tempi degli etruschi e dei romani, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti, oggi conservati nelle sale del museo Pigorini di Roma.
Proprio i Romani per secoli provarono invano a penetrare questo bosco selvaggio arroccato sui monti. Alla fine ci riuscirono e da qui presero il legname per la realizzazione della celeberrima flotta navale romana, impegnata nelle guerre puniche contro Cartagine.
Per tutto il periodo medievale fino agli inizi del ventesimo secolo la Faggeta di Soriano nel Cimino fu relegata a funzione pascolo per i suini e sfruttata la produzione di foraggio per gli animali.
Solo alla fine del 1800 si cominciò a prendere consapevolezza della ricchezza e del valore paesaggistico di questo territorio che ancora oggi rappresenta uno dei fiori all’occhiello di tutta la provincia.
Tra le particolarità della Faggeta sicuramente da segnalare la presenza di grandi formazioni rocciose, testimonianze dell’intensa attività vulcanica del territorio della Tuscia (così come lo sono gli speroni tufacei su cui sorgono tanti dei meravigliosi borghi della zona).
Questi sassi detti anche domi si trovano un po’ ovunque all’interno della Faggeta e suscitano curiosità in noi adulti e stupore e meraviglia nei più piccoli che si divertono a trovare somiglianze tra questi giganti di roccia e gli animali o i personaggi della loro immaginazione.
Tra questi massi uno è davvero particolare: si tratta di un grande macigno famoso con il nome di sasso “menicante” o sasso “naticarello”. Il suo nome è legato alla sua particolare posizione, in equilibrio – precario – sul terreno: lo stesso Plinio il Vecchio lo considerava un “miracolo della natura”. Tu stesso potrai toccare con mano la sua unicità: grazie alla sua posizione, in bilico su una ristretta base di appoggio, e alle condizioni del terreno, ti basterà utilizzare un bastone come leva per sollevare e far oscillare senza alcuna fatica questo gigante di oltre 250 tonnellate.
Un ulteriore motivo per scegliere di visitare questo luogo magico, capace di rigenerare e ammaliare.
E se questo non dovesse bastare sappi che nel 2017 l’Unesco ha dichiarato la Faggeta Vetusta del Monte Cimino Patrimonio dell’Umanità!
Noi siamo di parte e non possiamo che consigliarti di includerla in un itinerario alla scoperta dei tesori della Tuscia, certi che non potrai che innamorartene!
16 Comments
Adoro i boschi! Ma li preferisco nettamente innevati 🙂 attendo con ansia la prima neve per poter inoltrarrmi nei miei magici viaggi 🙂
Ciao Franco, che meraviglia i boschi con la neve. Dai che manca poco 🙂
Speriamo! Speriamo! Io non vedo l’ora! Sembro come i bimbi in attesa del regalo di Natale 🙂
Ti capisco benissimo! Arriverà il momento di tornare a respirare a pieni polmoni le meraviglie del nostro mondo 🙂
Spero che le tue parole siano di buon auspicio affinchè tutto diventi realtà! Un abbraccio!
Lo spero davvero tanto. Un abbraccio!
grazie della testimonianza, mi piacerebbe tanto andare, ma ho un passeggino..
fattibilità? grazue
Ciao Valentina,
dall’ampio parcheggio ci sono alcune scale in legno abbastanza vissuto da percorrere. Si arriva così nella zona pianeggiante in cui a parte qualche grande radice si può camminare con un buon passeggino così come in tutta la parte bassa della Faggeta. Se si segue il percorso ce la si può fare. Noi lo abbiamo fatto più volte con il nostro bimbo e abbiamo un Peg Perego e un Valco. Certo si perde la possibilità di salire tra i massi e su fino alla Madonnina e oltre ma nulla vieta di lasciare il passeggino e fare qualche minuto di camminata con il bimbo in braccio o nel marsupio (non so quanto abbia!)
Ad ogni modo già solo respirare la magia del luogo, sedersi sui grandi tronchi, tra le foglie croccanti di autunno, vale il viaggio secondo noi!
Se vuoi maggiori informazioni scrivimi pure in privato, magari sulla pagina Facebook. Ti aspetto e sono certa che la Faggeta ti farà innamorare! 🙂
Spero di vedere molto di più di questo.
Te lo auguro! Un saluto 🙂
ciao, puoi consigliarci anche un posto dove dormire in zona pe rcaso? vorremmo andarci questo weekend partendo da roma e fermarci per staccare un po’, in questo periodo purtroppo bisogna trovare solo posti dove si mangia nche la sera essendo tutto chiuso, conosci qualcosa? grazie in anticipo
Ciao Amalia,
ottima scelta, la Tuscia è il luogo perfetto per staccare e oggi sembrava fosse primavera!
Se cercate un luogo rilassante, in cui respirare aria buona e mangiare bene, mi viene in mente sicuramente “La Bella Venere”, albergo e ristorante sul Lago di Vico, a Caprarola. Logicamente non abbiamo mai soggiornato nelle camere ma io e Luca abbiamo festeggiato qui il nostro matrimonio e tutti gli eventi importanti delle nostre famiglie 🙂
Se hai altre domande scrivimi in privato, sulla mail o su Facebook. Ti aspetto!
I boschi sn tutti senza tempo…per questo sono meravigliosi 🙂 grazie della paicevole lettura
Grazie a te Mirco! Sì, adoro passeggiare nei boschi… ti rimette in pace col mondo!
Confermo! Sento spesso dire: come mi mancano i centri commercaili, le disco ecc. Per carità, nulla da ridire, ma vogliamo mettere lo stare in mezzo alla natura? Per me pace dei sensi 🙂 Alla prossima!
Ciao Mirco, sono assolutamente d’accordo con te. Al momento, è la cosa che mi manca di più… respirare il mare, passeggiare nei boschi. Speriamo di poter tornare presto a farlo!