Lo scorso anno a quest’ora una stupidissima caduta metteva fine alle ferie appena iniziate: una corsa in ambulanza, la prima della mia vita, e per di più in un ospedale lontano da casa, da sola. Bloccata nel letto e poi in casa per mesi.
Mettiamola così…
Ho avuto tanto tempo per pensare, per fare progetti, per cercare di capire cosa voglio davvero, per leggere. Ho iniziato a seguire con una certa costanza alcuni blog di viaggi, sognato e viaggiato grazie ai loro racconti e capito che anche io avrei voluto scrivere dei miei piccoli viaggi, delle emozioni che solo viaggiare riesce a regalarmi.
L’ho capito ma non ho agito subito. Ci ho messo mesi e mesi prima di aprire questo spazio. Solita indecisione. Ma alla fine l’ho fatto, per fortuna!
5 agosto, la fine di un anno durissimo, pieno di sorprese, spesso brutte, di perdite. E spero l’inizio di uno pieno di cose belle e di viaggi.
Ecco, in questo anno mi è mancato viaggiare. L’ultimo volo quello per Siviglia, a giugno 2013. Poi la riabilitazione e ora sono di nuovo in pista! E ho voglia di viaggiare. Di recuperare!
Perché viaggiare ad un certo punto è diventata una necessità per me: molti non lo capiscono ma chi mi legge probabilmente si, e in questo momento avrà un mezzo sorriso di approvazione stampato sul viso, mentre pensa a tutte le volte in cui si è sentito dire:
…”ma dove li trovi tutti quei soldi per viaggiare”?
…”ma pensa alla vita vera, al lavoro!”
…”partire da sola? Ma sei matta?”
…”partire per un lungo periodo: sei viziata, vuoi solo scappare dalle responsabilità!”
Solitamente non faccio molto caso a queste obiezioni, la vita è la mia e conosco le mie priorità. Risparmio su altro, dalla discoteca alla scarpa firmata, per viaggiare.
Però su quell’ultima affermazione, sul fatto delle responsabilità e della fuga, non riesco a non fermarmi a riflettere. Sono anni che sogno di staccare la spina e prendermi del tempo per me, per viaggiare, mettermi alla prova, scoprire, scoprirmi e poi tornare a casa, più ricca e consapevole di prima.
Ma mi sono sempre raccontata tante storie; ho sempre messo davanti i doveri, il non voler lasciare i miei, il fatto di dover correre per laurearmi, per entrare il prima possibile nel mondo del lavoro. Quello stesso mondo del lavoro che ora mi ha lasciata a casa dopo anni di viaggi avanti e indietro per Roma.
E ora mi dico che di scuse ne ho molte di meno. E se non lo faccio ora che ho 26 anni e nessun particolare legame, magari non lo farò più. Ma mi dico anche che devo farlo con un progetto, per non rischiare di finire nello stereotipo della frase numero 4 di cui sopra. Ed ecco che ci ricasco.
E allora basta mi ripeto. Potrei davvero partire per un po’. Da sola. Magari in un Paese europeo, per migliorare la lingua, oppure studiarne una nuova. Oppure semplicemente per me. Scegliere una terra che amo, senza troppa razionalità, solo per il fatto che il semplice pensiero di quella luce, di quella lingua, di quell’oceano, mi fanno felice. Cercare una sistemazione, magari un lavoro, e provarci.
In ogni caso sarebbe una grande esperienza di vita, lo so.
E so che sono arrivata così alla fine (era ora, direte voi!) di questo post sconclusionato in cui non so nemmeno bene io dove volevo arrivare. Non sono abituata a scrivere di me, ma ne avevo bisogno.
Ed ora ho bisogno di voi, di qualche pacca sulle spalle e di qualcuno che mi racconti di quella volta che ha mollato tutto e…
Vi aspetto!
12 Comments
Il periodo più lungo da sola all’estero è stato di 6 mesi, e l’ho raccontato qui: http://beyondthepillarsofhercules.wordpress.com/2014/04/14/perche-adorerete-vivere-in-germania/ ; a settembre riparto un altro mezzo anno per lo stesso paese, ma per un’altra cittadina 😉 Bisogna saper esser indipendenti, ed il viaggio è un ottimo maestro in questo!
Ciao Valeria, grazie del commento! 🙂
Ho letto il blog… che bella esperienza. Hai fatto benissimo a fare l’Erasmus… tornassi indietro partirei subito. Ora che sono fuori dall’università è un po’ più complicato partire senza un progetto preciso. Ma ce la metterò tutta 🙂
Buon viaggio a te. In Germania conosco solo la Baviera, e mi è piaciuta molto. Dove andrai questa volta?
Io sono una di quelle che ha il mezzo sorriso stampato sulla bocca, e lo sai 🙂
Quindi altro che pacca sulla spalla, io ti do uno spintone ahahhahah
Lo so! Sei una di quelle a cui ho pensato scrivendo questo post. La nostra “chiacchierata” mi ha fatto bene. Grazie della spinta!
Ti abbraccio forte 🙂
Io, come Elisa, ti do un bello spintone!
Sono una di quelle che, proprio come te, ci ha messo mesi per decidersi ad aprire uno spazio web, per mettere i proprio pensieri in circolazione, per farsi coraggio. In realtà il blog è stato per me un modo per evadere da una realtà che non mi piaceva, dai problemi, dalle ansie, dalle preoccupazioni, dalle indecisioni.
Magari un giorno avrò il coraggio di parlare MEGLIO di questo anche pubblicamente. Quindi, cosa aspetti? Viaggia, scopri, esplora.
Bellissimo post, complimenti! 🙂
Grazie Manu!!! *_* che bello leggere le tue parole, il tuo incoraggiamento. Il finale del tuo commento mi fa venire in mente Twain e il fatto che non voglio rimpianti nè ora nè tra vent’anni… credo che mi butterò davvero questa volta! 😉 Un abbraccio.
🙂 Per i laureati c’è sempre il progetto Leonardo:borse di studio per tirocini indirizzate ai giovani sotto i 30 anni! Questa volta vado a Weimar, nella Germania centrale! Dovrebbe essere una cittadina minuscola ma deliziosa in mezzo al nulla 😀
Ciao Valeria, conosco il progetto Leonardo… chissà, proverò a dargli uno sguardo. Grazie per la dritta 🙂
Ho appena visto delle foto di Weimar (la curiosità è donna :)) sembra davvero un gioiellino. In bocca al lupo per tutto!
Crepi il lupo,speriamo bene!:) Non conosco la tua storia personale, ma mi permetto di dirti: parti! 😀
E io ti dico grazie 🙂
Se il lavoro ti ha lasciata a casa, sfrutta questa occasione! Non hai piu scuse per non seguire le tue idee e rimetterti in gioco. Non hai legami e hai l’età giusta (anche se sono dell’idea che l’età è relativa). Non ti fermare: se hai questo sogno inseguilo ora, altrimenti si ripresenterà tra qualche anno a complicarti di nuovo i pensieri.
Un abbraccio,
Francesca
Credo anche io che l’età sia relativa e che a volte le cose non accadono per caso. Mi sto organizzando per partire. Il nuovo anno porterà una bella sferzata di novità. Non vedo l’ora!
Grazie davvero di esser passata e del commento.
Un abbraccio a te!