La prima tappa del progetto #mytuscia ci porta a Sutri, a soli 15 chilometri da casa mia, in quella che nell’antichità era considerata la “porta dell’Etruria”, baluardo etrusco contro l’avanzata romana e importante luogo di passaggio di merci e pellegrini fino al Medioevo ed oltre, quando la città divenne primo nucleo dei possedimenti dello Stato delle Chiesa.
Una cittadina ricca di storia dunque, così tanto che ancora oggi, visitandola, possiamo riscoprire tracce di età etrusca e romana di notevole importanza.
Giungendo a Sutri da Roma, adiacente alla Via Cassia, ci si imbatte in una delle meglio conservate necropoli etrusco-romana, con diverse tipologie di tombe, da quella a camera tipica etrusca, alle nicchie per le urne cinerarie.
Qui inizia quello che è il più piccolo parco regionale d’Italia che in soli 7 ettari racchiude tesori di inestimabile valore. Tra questi l’anfiteatro romano, scavato in una collina di tufo e riportato alla luce dopo secoli di sepoltura, nel XIX secolo.
All’anfiteatro, dalla forma ellittica che poteva ospitare fino a cinquemila spettatori, si accede oggi tramite una sola porta a volta.
Continuando la passeggiata all’interno del parco si giunge al Mitreo, ricavato dall’abbattimento di alcune tombe etrusche, per dar vita ad un luogo di culto dedicato al dio Mitra. Al suo interno è visitabile su richiesta sono visibili affreschi e maioliche risalenti al periodo cristiano.
Il parco si conclude con una ripida salita che sale fino al Colle di San Giovanni che ospita Villa Savorelli, un giardino all’italiana con siepi labirintiche e il Bosco Sacro, un bosco di lecci secolari che porta fino al belvedere sull’Anfiteatro.
Conclusa la visita del Parco di Sutri ci si addentra nella città vecchia, attraverso archi e vicoli in salita, si accede a quello che si rivela un borgo silenzioso ed accogliente. Una breve camminata vi farà scoprire la piazza principale, botteghe tipiche e il piano terra del Comune, con uno spazio aperto ricco di spunti artistici di diverse epoche, iscrizioni latine e una fontana in cui si riflettono il cielo blu e i palazzi circostanti.
Da non perdere il Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel periodo romanico sui resti di un tempio pagano, la chiesa ha subito un forte rimaneggiamento nella metà del XVIII sec, che gli ha conferito un aspetto tardo barocco. Della cattedrale originaria, che oggi ci appare come tarda barocca, ci restano lo splendido pavimento cosmatesco e la cripta posta sotto l’abside.
Per concludere la giornata alla scoperta del borgo di Sutri potrete scegliere uno dei tanti ristoranti tipici che abitano i vicoli del centro storico.
Se amate la pizza alla pala, la buona carne e volete scoprire i prodotti tipici della Tuscia, vi consiglio “Il Localetto” e non potrete fare a meno di voler tornare per scoprire un’altra perla di #mytuscia.
2 Comments
Ma che bella questa Sutri! Una piccola chicca da non perdere! Non la conoscevo ma pare molto carina 🙂
p.s. Ti abbiamo nominata per il Very Inspiring Blogger Awards, speriamo ti faccia piacere 😉
Grazie mille! 🙂 E’ davvero un piccolo gioiello della mia terra 🙂
E grazie anche per la nomination… corro a leggere!